Per Lillia

Un ricordo affettuoso e grato per Lillia d’Alfonso, mancata nei giorni scorsi, maestra generosa e innovativa, fondatore lungimirante della Scuola SPP e del Corso Età Evolutiva. Ha dedicato alla costruzione della struttura portante della Scuola e del Corso Età Evolutiva il suo pensiero acuto e curioso, è ancora molto viva tra noi, con il viso perspicace e lo sguardo azzurro e ridente.

Ha ritenuto che un rapporto rispettoso e corretto fra docenti e allievi rappresentasse il fondamento per acquisire una conoscenza “dal di dentro” della psicoanalisi, che potesse modificare nel profondo il modo di essere come psicoterapeuti e come persone; pensava che vivere a Scuola delle relazioni sensibili fosse “l’ossatura” su cui costruire l’apprendimento e la professionalità di allievi e docenti.

Per facilitare questo incontro, basato sullo scambio di esperienze cliniche e di idee, per molti anni ha organizzato seminari residenziali basati sul lavoro in piccoli gruppi che poi si riunivano per scambiarsi conoscenze e progetti formativi, in un clima informale nelle relazioni personali, che invitava alla partecipazione attiva, ma profondo nei contenuti e nella serietà della preparazione. In questo contesto, immerso nel verde, ha espresso tante intuizioni che coglievano i cambiamenti incipienti ma non ancora manifesti su come si sarebbe evoluto il pensiero psicoanalitico: aveva per esempio colto il rilievo che Daniel Stern avrebbe assunto nella psicoanalisi, cambiando radicalmente i presupposti su cui era costruita fino a quel momento la teoria psicoanalitica evolutiva, mostrando una visione del bambino, che Lillia prediligeva, “fornito” di tante e sofisticate competenze alla relazione umana. Lillia ha certamente apprezzato le nuove idee che rompevano gli schemi irrigiditi di quella psicoanalisi che aveva cessato di essere l’enfant terrible delle scienze umane, come agli inizi. Mente intuitiva, non ha voluto sistematizzare il suo pensiero.

È stata una docente dallo stile affascinante e godibile, incisivo e ricco di cultura, aiutava a capire i principi fondamentali della nostra disciplina con rigore, flessibilità e apertura mentale.

Da sempre è stata osservatrice attenta dei cambiamenti culturali e sociali che hanno influenzato la pratica clinica e la cornice teorica della psicoterapia psicoanalitica: nel seminario “Le famiglie di Edipo crescono…” ha suggerito, fra i primi nella nostra Scuola, il tema delle nuove famiglie, in particolare quelle omosessuali, che cominciavano ad ospitare le osservatrici/osservatori dell’Infant Observation, e cominciavano a portare, nei Servizi e nel privato, i loro bambini.  Da Lillia la suggestione che il Corso ha colto e approfondito nel tempo.

La mente di Lillia era creativa e aperta al futuro. Ha avuto cura di crescere un gruppo di docenti perché il Corso e la Scuola potessero proseguire nel tempo; abbiamo lavorato insieme tanti anni, abbiamo imparato tanto da lei e coltiviamo riconoscenza per il suo insegnamento. È stato un gruppo di lavoro e di affetti.

È stata sempre vicina agli allievi e alle loro esigenze, che ha cercato di cogliere con un dialogo costruttivo e diretto. Appassionata ai problemi legati alla didattica, ha studiato particolarmente il modo in cui la psicoterapia psicoanalitica poteva essere insegnata: una competenza maturata negli anni di docente in scuole sperimentali, che si sono distinte per l’attenzione ad una didattica più esperienziale e meno idealistica, approccio che abbiamo conservato nei nostri Corsi.

Lillia è stata una collaboratrice stretta di Gaetano Benedetti, con il quale ha scambiato lettere e idee, per un insegnamento della psicoterapia fondato soprattutto sul rispetto di terapeuta e paziente, per una cura in cui il terapeuta, profondamente coinvolto, si metta in gioco, guidato da una sintonia sentita e sincera con il paziente. La psicoterapia psicoanalitica delle psicosi, focus del lavoro di Benedetti, e quella dell’età evolutiva hanno avuto in comune l’esigenza di pensare ad una tecnica cucita come un abito buono sulle caratteristiche di questi pazienti.

La ricordiamo con tanta gratitudine.